Carmina Burana, una doppia rivoluzione. L'invenzione medievale e la riscoperta novecentesca

Riferimento: 9788829021574

Editore: Carocci
Autore: Daolmi Davide
Collana: Biblioteca di testi e studi
In commercio dal: 12 Gennaio 2024
Pagine: 300 p., Libro in brossura
EAN: 9788829021574
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Descrizione

A partire dagli anni Sessanta del Novecento la restituzione di un medioevo fisico, ritmico e passionale entra nelle sale da concerto. La nuova estetica, in contrasto con molte convinzioni musicologiche, non è estranea ai Carmina Burana di Carl Orff. La critica rimane imbarazzata sia verso Orff sia verso le sperimentazioni della musica medievale. Oggi, meno influenzati dalle ideologie politiche e culturali del secolo scorso, è possibile ripercorrere quella vicenda rivoluzionaria, dalla riscoperta della musica antica alla sua rivisitazione metal. Vi è però alle spalle un episodio ben più significativo. Il manoscritto da cui Orff trasse i testi per la sua cantata non è uno dei tanti codici medievali di poesia latina, ma il primo canzoniere mai concepito: genere che avrà in seguito straordinaria fortuna, con i trovatori e con Dante. Il tentativo di fermare sulla pagina l'immaterialità di una canzone (qualcosa che fino a quel momento viveva solo come performance) è l'altra inaspettata rivoluzione che si racconta nel volume. Riavvicinando i due piani - la prassi di oggi e le fonti di ieri - e mettendo in relazione due epoche, l'indagine sul Codex Buranus tenta di chiarire le ragioni della canzone medievale e le ipocrisie musicali della modernità.