«Questo nome mi è nuovo...». Quisquilie e pinzillacchere onomastiche nella lingua del sommo Totò

Riferimento: 9788889291382

Editore: Società Editrice Romana
Autore: Caffarelli Enzo
In commercio dal: 05 Aprile 2016
Pagine: 80 p., Libro rilegato
EAN: 9788889291382
7,50 €
Quantità
Non disponibile

Descrizione

Nell'arte comica del grande attore napoletano Totò (1898-1967), il nome proprio assume un ruolo altamente significativo. D'altra parte una certa attenzione onomastica anche dell'uomo Antonio de Curtis è rilevabile da vari indizi: il culto della genealogia e dell'araldica e il desiderio di ostentare le proprie origini principesche, documentato dalla lunga catena onomastica di cui amava fregiarsi: Antonio Maria Giuseppe Gagliardi de Curtis Griffo Focas Angelo Flavio Ducas Comneno Porfirogenito di Bisanzio. Anche se a fare la sua fortuna è stato il semplice e banale Totò. Basti pensare a quanti pochi attori hanno avuto l'onore di inserire il proprio nome nei titoli (ben 35) dei film interpretati. Reinterpretazioni, frantendimenti, scambi di nome, giochi di parole... ma soprattutto i cognomi considerati come fossero parole del lessico e dunque parlanti, trasparenti. Chi non ricorda lo sketch del vagone letto con l'onorevole Trombetta o i pasticci onomastici dei cugini Posalaquaglia e Posalaquaglia quando devono testimoniare in tribunale per entrambe le parti avverse? Chi non conosce gli sguardi torvi tra gli impiegati Guardalavecchia e Colabona a proposito delle rispettive mogli, o nel film I ladri, il malcapitato di turno il cui è cognome è La Nocella, ma di battuta in battuta diventa La Noce, La Fico Secco, La Peretta, La Nocchia, La Finocchia, La Melona, La Tortora, Nocciolina e Ortolani? O l'incauto acquirente italoamericano della Fontana di Trevi, Decio Cavallo, interpretato come un formaggio e quindi ribattezzato Provolone e Gorgonzola? Notevole fu anche l'attenzione di Totò agli abbinamenti comici, come la famiglia dei miopi che si chiama Bellavista; o i cognomi di Torquato Pezzella (Totò) e Fabio Topponi (Aldo Fabrizi) ne I tartassati che ricordano il settore tessile, parodiato nella pellicola (pezza e toppa). Nei film insieme a Peppino De Filippo, a Nino Taranto, ad Aldo Fabrizi, ma ancor prima nelle riviste in teatro, Totò ha manipolato nomi e cognomi fino a trasformarli in protagonisti di gag irresistibili, riportate in queste pagine e opportunamente inquadrate e commentate da un linguista e onomasta di professione.