«Qui si conviene usare un poco d'arte». Studi e testimonianze degli amici per Domenico De Martino

Riferimento: 9791259971548

Editore: Ronzani Editore
Autore: Burgassi C. (cur.), Siano P. (cur.), Zabagli F. (cur.)
Collana: Fuori collana
In commercio dal: 28 Maggio 2025
Pagine: 468 p., Libro in brossura
EAN: 9791259971548
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Descrizione

Il volume è un omaggio a Domenico De Martino, per i suoi settant'anni, da parte di amici, colleghi e allievi che, in varie occasioni di confronto, dialogo e conversazione, hanno condiviso con lui progetti, lavori, imprese, linee di ricerca. I contributi raccolti, che spaziano dal saggio al ricordo personale, rispecchiano la poliedrica arte dell'omaggiato, ossia i suoi molteplici interessi di studioso, i percorsi di docente, la sua esperienza nell'organizzazione culturale e nella divulgazione scientifica, la sua attività in campo editoriale. «Qui si conviene usare un poco d'arte», decimo verso del decimo canto del Purgatorio. È l'avvertimento di Virgilio quando la salita penitenziale comincia a farsi più ardua, e c'è bisogno d'istruzioni speciali per passare incolumi lo stretto sentiero inerpicato dentro la «pietra fessa» del monte, fino alla cornice dove s'infligge ai superbi un gravoso contrappasso di umiltà. L'arte raccomandata in quel frangente ha, direi, come altre volte nella Commedia e nell'uso del tempo, un'accezione alquanto pragmatica, riferibile più al raziocinio e alla responsabilità dell'individuo che ai doni delle Muse. In quel poco d'arte vedo il tratto umano che esprimi di fronte alla difficoltà di un compito - che può essere uno studio, una ricerca, qualcosa da scrivere, un corso, uno spettacolo da metter su, una delle tante cose che sai fare e dalle quali non ti tiri mai indietro -, quando appari circospetto e quasi restio e sei invece già lì a escogitare tutto, al meglio di quel che sarà realistico fare, e ne dai contezza piano piano, con ironia e understatement, come lasciando agli altri il tempo di capire per conto loro. Perché quando Virgilio spiega a Dante dove mettere i passi, rimane reticente su quello che vedrà passato il sentiero, sui mirabili marmi scolpiti da un'arte, quella sì, che «non pur Policleto / ma la natura lì avrebbe scorno». Il Maestro è qualcuno che accompagna per consentirti di compiere da solo la pienezza di un'esperienza, e non mi stupisce che nello scegliere un emblema poetico per questo libro sia capitato di fermarsi su una frase di Virgilio. (da Un augurio per Domenico, di Franco Zabagli)