Carri armati italiani. Leggeri, medi e pesanti (1919-1945) (I)

Riferimento: 9791255210962

Editore: LEG Edizioni
Autore: Cappellano Filippo, Battistelli Pier Paolo
Collana: Biblioteca di arte militare
In commercio dal: 01 Dicembre 2023
Pagine: 200 p., Libro in brossura
EAN: 9791255210962
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Descrizione

Dalla fine della Grande Guerra sino ai primi anni Quaranta l'Italia approntò una forza corazzata dotata soprattutto di carri armati leggeri, particolarmente adatti, secondo le teorie dell'epoca, ai terreni montani dei confini settentrionali della penisola. In seguito apparvero i carri veloci (poi denominati carri leggeri), piccoli e sprovvisti di torretta girevole, che nonostante il soprannome di scatola di sardine si dimostrarono adatti alla meccanizzazione di massa. Le esperienze sul campo in Africa orientale e in Spagna misero in evidenza i limiti di tali veicoli, che furono impiegati sempre più limitatamente fino all'avvento del carro leggero L6 e dei medi M11, M13, M14 e M15. Dopo l'entrata in guerra nel giugno 1940, le prime azioni in Francia, nei Balcani e in Africa settentrionale e orientale ebbero in genere esito disastroso, ma dagli inizi del 1941 le truppe corazzate italiane seppero dimostrare capacità e coraggio, pur nella generale inferiorità di materiali rispetto agli avversari e all'alleato tedesco. Anche se i semoventi riuscirono a migliorare la situazione, furono gli equipaggi a supplire alle mancanze tecniche e di comando, in particolare in Africa settentrionale fino alla resa in Tunisia (maggio 1943), servendo nelle celebri divisioni corazzate Ariete, Littorio e Centauro, e nella divisione motorizzata Trieste.