Un romanzo struggente, elegante, malinconico ma soprattutto empatico, che accompagna un uomo nel suo viaggio a ricostruire la figura del padre scomparso quando era bambino.
Un romanzo che sembra una polaroid della California degli anni 80, con le sue luci e colori modificati dal tempo: feste tra adulti guardate da un bambino, gli ambienti intellettuali che fanno solo finta di accogliere le nuove istanze sociali e morali.
E poi questo padre: carismatico, affascinante, bellissimo ma in fondo sofferente.
Una lettura che ricorda Christopher Isherwood o un film di Douglas Sirk.
Emozionante!
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