Escape Track. I quattro angoli ancora sorprendentemente selvaggi del mondo si possono trovare nel nostro caro, buon, vecchio continente: è una Far Near Europe quella che ci disvela il giornalista britannico Nick Hunt e di cui ha tracciato le mappe in Outlandish, Sentieri di Sabbia e di Ghiaccio, suo ultimo reportage tradotto per la collana Ultimate Thule dell’editore Mimesis. Lo seguiremo in questo viaggio avventuroso, con fede e speranza maturate colla lettura dei resoconti precedenti (rievocate le emozioni suscitate da Dove Soffiano i Venti e, soprattutto da Camminando fra Boschi e Acque?), poiché siamo desiderosi di trovare il nostro posto nel mondo prima che questo ci si sfaldi sotto i piedi.
La fascinazione che esercita la biografia stessa dell’autore ci conduce all’amore per le pagine da lui scritte: la fuga attraverso il Subcontinente Indiano da improbabile giovanissimo tutor scolastico riottoso alla mortificazione del sistema britannico in terra post-coloniale, l’identificazione colla figura di Patrick Leigh Fermor, le cui tracce, ovviamente come cacciatore, ha seguito braccandone il fantasma e la devozione alle grandi vestali dell’avventura, quali la Eberhardt, la Stark e la novella, ora sua conterranea, Kassabova.
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