David Parenzo, ebreo laico e fervente democratico, affida a un’immagine potente – una casa che brucia e una casa immersa nella pace – e a sette testimonianze emblematiche il compito di raccontare lo scandalo esistenziale, politico e morale che attraversa Israele. Il numero sette, carico di sacralità biblica e simbolismo ebraico, si fa chiave interpretativa: dai sette giorni della creazione al tragico 7 ottobre 2023, giorno dell’attacco terroristico di Hamas, in cui persero la vita oltre 1.200 persone e furono presi 251 ostaggi.
Attraverso queste sette storie, Parenzo ricostruisce la tensione drammatica tra l’utopia originaria della convivenza e la realtà bruciante del conflitto. Figure come Yuval Biton, il dentista che curò Yahya Sinwar in carcere e poi ne pagò le conseguenze in famiglia; Ella, prima donna araba tenente dell’esercito israeliano; o Rachel, che ha disinnescato l’orrore con un gesto di umanità sconvolgente, incarnano le contraddizioni e le possibilità di un Paese che è insieme miracolo e scandalo.
Pur non condividendo sempre le conclusioni che Parenzo trae alla luce dei fatti, questo resta un libro necessario, schietto, capace di scuotere e interrogare. Un testo che, senza mai imporsi con arroganza, offre a chiunque possieda un sano spirito critico gli strumenti per formarsi un’opinione più completa, profonda e libera sul nodo israelo-palestinese e sul suo impatto nell’intero mondo democratico.
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