Ci sono incontri che cambiano il destino.
In una sera di pioggia, un ragazzo sul punto di arrendersi e una donna che ha già attraversato l’inferno della storia si trovano — e da quel momento nulla è più lo stesso.
Hai e Grazina non condividono il sangue, ma qualcosa di più raro: la capacità di riconoscersi nel dolore e nella speranza. Tra le pareti di una casa modesta, due solitudini imparano a respirare insieme, a farsi famiglia, a scoprire che la salvezza può avere il volto di chi resta accanto quando tutto sembra perduto.
La scrittura di Ocean Vuong è, come sempre, luminosa e profonda: ogni frase vibra di compassione, di verità taciute, di poesia. Con una delicatezza disarmante, Vuong riscrive il mito del sogno americano, trasformandolo in una ballata sulla gentilezza, sulla possibilità di essere “brave persone, senza pretendere chissà cosa”.
L’imperatore della gioia è un romanzo sulle solitudini che si incontrano, sul potere delle storie che salvano, e su quella forma di amore che nasce quando smettiamo di cercare la perfezione e iniziamo semplicemente a esserci — per l’altro, e per noi stessi.
Un libro che ti insegna che anche dalla frattura può nascere la luce.
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