ATTI DI SOTTOMISSIONE

Il romanzo, ambientato in Irlanda, racconta la storia di una ventenne, dai rimandi autobiografici, e della sua relazione con il critico d’arte Ciaran, relazione che diventa sempre più tossica e ossessiva con il trascorrere dei mesi, per culminare nella violenza estrema dello stupro. Di fatto il romanzo esplora quelli che sono i meccanismi classici di una relazione violenta (parlando di isolamento della vittima dal contesto degli amici, velati abusi verbali, un atteggiamento di sottomissione) ma quello che rende davvero unico il libro è la descrizione cruda, umana e realistica dei personaggi. In particolare la voce narrante è caratterizzata dall’intreccio di sessualità e identità, descritti come due aspetti inseparabili della sua persona: lei non riesce ad abitare il suo corpo, da sola lo sente vuoto, immateriale ed è soltanto quando lo mette in uso, quando lo offre al tempio dell’altro, che acquista corporeità e si sente viva. Una sorta di diario autobiografico che esplora le dinamiche uomo-donna e il desiderio femminile, un romanzo che parla  di una coraggiosa ricerca di libertà.